Semipresidenzialismo come Francia"
Berlusconi: "No al doppio turno"
Ammodernamento dello Stato, riforma della giustizia e del fisco: sono questi i punti su cui Silvio Berlusconi e il governo stanno lavorando. Il premier ne ha parlato alla conferenza stampa congiunta con Sarkozy, a Parigi. Il presidente del Consiglio si è soffermato sulle riforme costituzionali. "Il sistema francese per noi è un esempio - ha detto -. Pensiamo al turno unico e alle elezioni nello stesso giorno del presidente e del Parlamento".
Berlusconi ha quindi sottolineato di pensare a un sistema di voto "a turno unico", a differenza di quello francese che prevede il doppio turno, sia per l'elezione del capo dello Stato sia del Parlamento. il premier ha quindi messo in evidenza che al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata presentata solo "una bozza di lavoro" sulle riforme, e che ogni decisione su quale modello adottare scaturirà dal dibattito parlamentare. Tra le altre priorità indicate dal premier, "una grande riforma della giustizia" e una riforma del "sistema fiscale" con l'obiettivo di un suo "ammodernamento".
"Abbiamo cominciato a lavorare e dobbiamo procedere attraverso vari passaggi - ha spiegato il presidente del Consiglio - C'è stata una prima bozza presentata al presidente della Repubblica, ma il provvedimento deve poi passare per il Cdm, essere discusso dalla maggioranza e poi arrivare al Parlamento che metterà a punto la forma di Stato e gli aggiustamenti necessari".
Fini: "No a modello francese senza doppio turno"
"Non è possibile introdurre il modello francese ''con una legge elettorale proporzionale a turno unico: quel modello funziona con una legge elettorale maggioritaria a doppio turno''. Lo ha detto Gianfranco Fini. Per il presidente della Camera, inoltre, nel dibattito sulle riforme non si deve seguire "un'ottica di questa o quella parte, ma l'interesse generale''. Con l'approccio, che mi sembra molto sloganistico, di scegliere un modello 'x' o 'y' rischiamo di ripetere le vicende che abbiamo già conosciuto'' con le riforme varate dal centrodestra e bocciate dal referendum, ovvero di ''tante chiacchiere e pochi fatti''.
S.Sede contro accordo Italia-Libia
Vaticano:"Violati diritti di immigrati"
"Nessuno può essere trasferito, espulso o estradato verso uno Stato dove esiste il serio pericolo che la persona sarà condannata a morte, torturata o sottoposta a trattamenti disumani". Lo sostiene l'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti riferendosi, in particolare all'accordo siglato tra l'Italia e la Libia e ai recenti episodi di respingimenti.
In un intervento per la II conferenza europea sul tema "I diritti umani nella formazione dell'avvocato europeo", che si terrà sabato a Roma, l'arcivescovo Marchetto si riferisce a un rapporto dello Human Rights Watch che, nel settembre scorso, denunciava l'intercettazione da parte delle guardie costiere italiane di migranti e richiedenti asilo africani che navigavano nel Mediterraneo, respingendoli forzatamente in Libia.
I respingimenti avvenivano in base all'''accordo bilaterale con quel Governo'' stipulato dall'Italia, senza valutare, dice Human Rights Watch, la possibilità che vi fossero fra di loro rifugiati o persone in qualche modo vulnerabili. Mons. Marchetto evidenzia che in Libia "esistono centri di detenzione e di rimpatrio dove le condizioni variano da accettabili a disumane e degradanti".
Premier:Pronto a vedere opposizione
"Semipresidenzialismo è più opportuno"
A proposito delle riforme il presidente del Consiglio si è detto pronto a un incontro con i leader delle opposizioni che "è assolutamente auspicabile". Poi ha indicato il semipresidenzialismo come "il modello più opportuno" anche se ,"siamo assolutamente aperti a discuterne anche con l'opposizione" ha aggiunto. Berlusconi è poi disponibile a un ritorno dei moderati: "Ci sono tutte le condizioni affinché l'Udc riveda le sue posizioni".
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto a palazzo Grazioli al termine dell'ufficio di presidenza del Pdl. In quella riunione, ha sottolineato "non c'è stata alcuna voce discordante" e "ieri con la Lega c'è stata una condivisione assoluta". Quanto all'altro alleato, Gianfranco Fini, Berlusconi ha dichiarato che avrà un incontro con lui la prossima settimana.
Riforme, "Faremo agenda con tempi"
Alla riunione della maggioranza si è parlato di riforme e di un calendario. Dopo il voto delle Regionali "abbiamo tre anni. Ci siamo detti che vogliamo fare un'agenda indicando dei tempi per ciascuna riforma ed impegnandoci a rispettarli" ha illustrato Berlusconi.
"Calderoli al Colle con prima bozza"
Berlusconi ha confermato che le linee guida di riforme istituzionali sottoposte da Roberto Calderoli al Presidente della Repubblica sono il frutto del vertice di martedì fra Lega e Pdl ma ha anche sottolineato che si tratta di una bozza ancora da discutere all'interno della maggioranza e anche con il Capo dello Stato. Una bozza presentata come un atto di cortesia dal ministro per la Semplificazione a Giorgio Napolitano "per coinvolgerlo in questo approfondimento e in questa discussione". Ma si tratta di una "prima bozza che deve essere discussa ancora all'interno della nostra forza politica, all'interno dei gruppi parlamentari, all'interno del Consiglio dei ministri e poi con il Capo dello Stato". "Vogliamo assolutamente - ha concluso - che sia una riforma che appaia a tutti come migliorativa della situazione esistente".
Giustizia, "non sarà una riforma punitiva"
Riguardo alla riforma della giustizia, il premier ha assicurato che "non sarà una riforma punitiva nei confronti di nessuno e ci piacerebbe un confronto con l'opposizione". "Per tutte le riforme - ha aggiunto - siamo aperti al confronto e accettiamo suggerimenti e idee. L'obiettivo è di renderle il migliore possibile".
Fisco, la riforma parte da lotta agli sprechi
Introducendo il tema della riforma fiscale, il presidente del Consiglio ha innanzitutto ringraziato il ministro Giulio Tremonti per aver mantenuto il rigore dei conti pubblici ed è tornato a ricordare che senza quel rigore e "se non avessimo i conti in ordine i sottoscrittori dei titoli di Stato non avrebbero quella fiducia che invece conferma in un successo ogni loro emissioni". Per questo Berlusconi è tornato ad affermare che "la pressione fiscale non è aumentata ma, anzi, è diminuita". Se ammette che ci possa essere stato un aumento percentuale, dovuto alla diminuizione del 5% il Pil, ha invitato a considerare anche due fattori che non sono aumentati. E cioè: i risultati della lotta all'evasione fiscale e quelli dello scudo fiscale. Da qui la necessità di una riforma fiscale. Poi il premier ha specificato di non aver mai detto che il governo farà la riforma del fisco entro l'anno perché "deve sposarsi con il federalismo fiscale".
"Riduzione imposte nel nostro Dna"
Il presidente del Consiglio ha indicato la riforma fiscale come quella "più interessante per la gente perché il sistema, a detta di tutti, è troppo complicato". "Nel nostro Dna - ha proseguito Silvio Berlusconi - c'è la riduzione della pressione fiscale e delle imposte". Il premier sostiene così la necessità di "ridurre la spesa pubblica e di cancellare dei privilegi". La riforma deve dapprima individuare sprechi da combattere, come la "piaga dei falsi invalidi" dalla quale ha annunciato di aver cominciato.
"Dopo il voto mia fiducia salita al 62,3%"
Silvio Berlusconi ha annunciato poi "un dato strabiliante. Dopo il voto l'apprezzamento e la fiducia nei miei confronti si è elevata al 62,3%". "Un fatto unico ed eccezionale" rispetto a quello che avvienein altri Paesi occidentali dove i premier e i governi "sono penalizzati dagli elettori in questo periodo di crisi".
Regionali, "Pdl al 38,4%"
Alle ultime elezioni regionali - ha riferito il premier - "sommando alla lista del Pdl quelle dei presidenti e quelle civiche autorizzate ne consegue che abbiamo raggiunto il 38,4%".
"Galan ministro, nessun altro ritocco"
Per il momento "non c'è nessuna esigenza di cambiare o di fare ritocchi nel governo. Anche il numero di sottosegretari non cambia anche se ci sarebbe l'esigenza di aumentarlo". Lo ha detto Silvio Berlusconi confermando che Galan diventerà ministro.
"Assediato da certa magistratura"
"Sono stato assediato da una certa magistratura" con delle accuse "che non stanno né in cielo né in terra". Lo ha spiegato Silvio Berlusconi ribadendo di aver "giurato sui suoi figli" di non essere responsabile di nessun accusa che gli è stata mossa. "Ora - ha detto il premier parlando della firma di Napolitano sul legittimo impedimento - guardo al governo, queste sono cose che non riguardano gli interessi generali del Paese e non ne voglio piu' parlare".
Legittimo impedimento, "pronto il ricorso"
Infine, il presidente del Consiglio ha riferito che la procura di Milano intenderebbe fare ricorso sul "decreto sul legittimo impedimento firmato oggi dal Capo dello Stato che con la sua firma riconosce che non vi sono evidenti segni di incostituzionalità".
Berlusconi: "Adesso le riforme"
"Nuova stagione con tregua elettorale"
"E' arrivata l'ora di aprire una tregua elettorale e di avviare la stagione delle riforme". E' il messaggio di Silvio Berlusconi che, in una telefonata registrata sulla pagina Facebook del "Giornale", esprime la volontà di dare il via a una "riforma dello Stato e della Giustizia e una grande riforma del fisco". "Quando si interviene su temi così importanti, credo sia fondamentale ascoltare i suggerimenti dei cittadini. Per farlo useremo Internet".
Il premier ha ringraziato i cittadini che hanno reso possibile "un'ottima vittoria elettorale", consentendo "alla positività e all'ottimismo" di vincere sul "catastrofismo" della sinistra.
Messaggio e ringraziamento su Internet
Il premier apre così il suo messaggio ai suoi elettori diffuso via Internet proprio per ringraziare i promotori della Libertà: "Cari amici, desidero ringraziarvi per il contributo che avete dato alla nostra affermazione nelle recenti elezioni. Anche grazie alla Vostra mobilitazione sul territorio, ancora una volta l'amore ha prevalso. Contro di noi le hanno provate tutte, perfino a vincere senza farci presentare il nostro simbolo. Ma noi siamo stati più forti della malevolenza, più forti dell'invidia e più forti dell'ingiustizia".
Parlando dei grandi obiettivi che il governo vuole raggiungere, il premeir si dice "convinto che nel momento in cui si interviene su temi così importanti è fondamentale ascoltare i suggerimenti dei cittadini per formulare delle scelte in sintonia con il sentire nostro popolo". "Insieme potremo costruire una grande rivoluzione liberale per rendere il nostro paese più moderno e più libero", rimarca Berlusconi.
E così sintetizza il suo programma: "Nei prossimi tre anni realizzeremo le grandi riforme: l'architettura costituzionale dello Stato, la giustizia, il fisco".
"L'opposizione dialoghi"
Non sappiamo se l'opposizione, o almeno una parte di essa, abbandonerà finalmente i toni e gli atteggiamenti di ostilità preconcetta sinora messi in campo. Me lo auguro. Noi comunque avvieremo il percorso delle riforme e giungeremo all'obiettivo di fare dell'Italia una Nazione più efficiente e più moderna. Dagli italiani abbiamo ricevuto un preciso mandato per completare la Rivoluzione Liberale nel nostro Paese. Noi onoreremo questo impegno", aggiunge nel messaggio. "Ora, con i nostri alleati, governiamo la maggioranza delle regioni, ovvero 42 milioni di italiani. Con la sintonia che si è creata tra il governo centrale e quelli locali potremo attuare celermente il nostro programma sul piano-casa, sulla sanità, sul taglio della burocrazia, sulla tutela del verde", si legge ancora nel messaggio.
Berlusconi da Napolitano
Il premier Silvio Berlusconi è stato ricevuto stamani al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'incontro, secondo quanto si è appreso, è durato circa un'ora. Il presidente del Consiglio ha quindi raggiunto Palazzo Chigi per presiedere la riunione del Consiglio dei ministri.
I Grillini "fregano" la Bresso
Seguaci del comico oltre 3% in Piemonte
Ottima (e per certi certi "beffarda") affermazione del Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it lanciato dal comico genovese per le regionali e sostenuto con una capillare campagna elettorale nelle piazze condotta dallo stesso Grillo. In Piemonte, dove Cota (centrodestra) ha battuto Bresso, il candidato di Grillo Davide Bono ha superato il 3 per cento. Questi, alla fine, sono stati i voti mancanti alla riconferma del governatore uscente del centrosinistra.
Grillo: "E' solo l'inizio del percorso"
''E' solo l'inizio di un percorso'': cosi' Beppe Grillo ha commentato dal suo blog i risultati delle regionali che hanno visto una buona affermazione del Movimento Cinque Stelle con il 3,4%. ''I media di regime, Pdl-Pd meno L, sono impagabili, negano la realta', prima, durante e persino dopo. Persino di fronte all'evidenza la Repubblica.it dava in Emilia Romagna Galletti dell'Udc all'8,3% quando era Favia del Movimento Cinque Stelle all'8,3%. Prima delle elezioni nei giornali, vedi La Stampa Pdimenoellina di domenica - ha aggiunto Grillo - i candidati a Cinque Stelle semplicemente non sono esistiti, non dovevano esistere ma noi esistiamo''. ''Qualche imbecille in mala fede ha parlato di voto di protesta dato al Movimento, di voto inutile - ha concluso Grillo - Il Movimento Cinque Stelle e' stato l'unico a presentarsi con un programma disponibile online da mesi. L'unico a fare proposte. L'unico senza finanziamenti pubblici, con tutti i media contro. Grazie ragazzi!''.
Bersani:"No ad autoreferenzialismo"
Segretario Pd placa polemiche post voto
"Nel Pd c'è spazio, come è nostro costume, per una discussione larga e libera sul dopo elezioni e sulle prospettive del nostro partito". Lo scrive il segretario Pier Luigi Bersani in una lettera ai coordinatori dei circoli del partito. Bersani invita a evitare "dibattiti autoreferenziali che potrebbero allontanarci dal senso comune dei nostri concittadini". All'indomani del voto non erano mancate dure critiche per l'esito elettorale.
Elezioni, tutte le curiosità
Da Cacciari-Hitler a candidato perdente
Voti, proiezioni e stime. Le elezioni regionali non solo queste. Dalle urne emergono curiosità e storie che fanno da contorno al voto e che, a volte, fanno sorridere. Come quel candidato in Molise che non ha avuto nessun voto oppure il seggio che si aggiudica la palma dello spoglio più veloce. Almeno a Venezia. Oppure l'ira di Massimo Cacciari, sindaco della città lagunare, contro un video su Youtube.
Liguria, eletta la hostess Maruska
Tra i candidati eletti in Liguria, nel listino legato al riconfermato presidente del centrosinistra Claudio Burlando c'è anche la hostess paladina delle lotte dei precari Alitalia Maruska Piredda. La candidatura della pasionaria aveva provocato qualche maldipancia nell'Idv e proprio Antonio Di Pietro a Genova l'aveva difesa come ''una candidatura di cui essere orgogliosi''.
Cacciari-Hitler su Youtube
Massimo Cacciari ha presentato una denuncia contro gli autori e i divulgatori del video-parodia del film sugli ultimi giorni del Fuhrer che gira su Youtube in cui il primo cittadino viene paragonato a Hitler e i componenti della giunta sono nel bunker. "Ho firmato - ha detto Cacciari - una denuncia querela contro chi ha prodotto e contro coloro che stanno divulgando nei loro profili di Facebook il video 'La caduta. Gli ultimi giorni di Cacciari e Orsoni'. Si tratta di una indegna parodia del film 'La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler', che si trova su Youtube, nella quale il sindaco di Venezia viene paragonato al Fuhrer e la Giunta a una squadra di ufficiali nazisti''.
"La cosa - ha aggiunto - è resa ancor più grave dal fatto che alcuni di coloro i quali stanno usando tale video nei loro profili del social network, sono candidati alle prossime elezioni. E' quindi evidente e dimostrato l'utilizzo del filmato a fini elettorali e anche di denigrazione di altri candidati".
Di Pietro battuto nella sua Montenero di BisacciaAntonio Di Pietro battuto dal centrodestra nel suo paese, Montenero di Bisaccia, dove il candidato sindaco del centrodestra, Nicola Travaglini ha battuto per dieci punti (46 contro 35 per cento) Margherita Rosati, dell'Idv. La Rosai guidava la lista sostenuta dal centrosinistra e dallo stesso Di Pietro, nella quale era candidato a consigliere anche il figlio dell'ex pm, Cristiano. Terzo posto per Giuseppe Chiappini, che guidava una lista sostenuta da una parte del Pd. A pesare sulla sconfitta di Antonio Di Pietro e' stata proprio una lite interna al centrosinistra che ha portato alla presentazione di due diverse liste
Candidato sindaco non prende nessun votoSi candida alla carica di sindaco, a capo della sua lista, ma non ottiene nemmeno un voto, neppure il proprio. E' quanto accaduto ad Alessandro Frasca, uno dei tre candidati alla carica di primo cittadino di Provvidenti, piccolissimo comune del Molise.
A Venezia il seggio più veloceIl Servizio elettorale del Comune di Venezia ha reso noto che il seggio più veloce nello scrutinio delle elezioni regionali è stato il n. 130, presso la scuola Peter Pan di Favaro Veneto. Il presidente ha concluso le operazioni di spoglio alle ore 16.30.
Veneto, 3.000 bottiglie di prosecco per festa LegaNel "bunker" elettorale della Lega Nord, a Fontane di Villorba (Treviso), c'è già aria di festa per i dati che danno Zaia vincente in Veneto e il Carroccio su dati record. Sono state già stappate le prime delle 3.000 bottiglie di prosecco docg prenotate per l'occasione. Nella sede leghista non hanno badato a spese: oltre al prosecco, 35 kg di pane cotto a legna, 120 kg di salumi vari (sopressa, pancetta e salame), un quintale di formaggio, una cinquantina di focacce, quattro spiedi giganti, 50 kg di costate, ed altri chili di ogni bontà gastronomica.
Liguria, errore dati crea il panico nel Pd
Il Partito Democratico di Genova ha vissuto un'ora di panico per un crollo di consensi in alcuni quartieri genovesi sicuri. Alla fine si è scoperto che il sistema statistico era mal calibrato e il crollo non esisteva. Se fosse stato vero, sarebbe stato un disastro politico.
Puglia, botte tra Carlucci e Cusmai
Protagoniste le candidate di Pdl e Pd
Che i toni della campagna elettorale non siano stati tra i più pacati è sotto gli occhi tutti. E come se non bastasse, allo scenario delle ulltime settimane si aggiunge un altro episiodio singolare: un rissa in pubblico tra Gabriella Carlucci, parlamentare del Pdl, candidata sindaco nel Comune di Margherita di Savoia, nel foggiano, e la sua sfidante Antonella Cusmai, militante del Pd e punta di diamante della lista che sostiene Bernardo Lodispoto.
L'episodio è riportato da alcuni giornali locali. Le litiganti si sarebbero azzuffate nella sala di un albergo, a Margherita di Savoia, alla presenza di circa 200 persone. Le due donne ricostruiscono l'episodio in maniera differente ma entrambe ammettono che il ''contatto fisico'' c'e' stato, tanto che Antonella Cusmai afferma di aver riportato un trauma al collo diagnosticato dai medici del pronto soccorso.
L'occasione - riferisce il Corriere del Mezzogiorno - era un confronto presieduto da Carlucci per parlare di una residenza sanitaria per anziani. La 36enne commercialista, che era presenta in sala, sostiene di essere stata invitata ad andarsene: "E' una manifestazione del centrodestra'', avrebbe detto Carlucci. Ma dopo il suo diniego Cusmai racconta di essere stata ''afferrata per le spalle da una persona in preda all'isteria, osannata da una platea invasata'' e di aver riportato un trauma al collo.
Carlucci, invece, da' un'altra versione e accusa l'esponente piddiellina di averle rivolto pubbliche offese: a questo punto la parlamentare del Pdl avrebbe accompagnato fuori dall'albergo ''in maniera energica'' - ammette - l'avversaria. Intanto Cusmai ha annunciato di voler presentare denuncia per l'aggressione subita.